È sempre un piacere testare un nuovo equipaggiamento per moto, in particolar modo quando si tratta di un casco. Ogni volta che indosso un nuovo casco, mi torna in mente la prima volta sulla moto: la storia si ripete anche con il test dello Shark Spartan carbon, ultima proposta della casa di produzione francese. Ho indossato questo casco da moto per un mese, guidando la mia BMW S1000R ed ecco le mie conclusioni dopo il test.
Sempre più leggero
Quando si apre la confezione, si nota subito l’incredibile leggerezza: il casco pesa appena 1290 grammi nella taglia M (sì, ho una testa piccola), grazie al particolare design in fibra ricoperta di carbonio ed è disponibile nei colori nero, rosso e bianco.
Da buon tester, ho voluto verificare di persona e sulla bilancia il casco pesa 1325 grammi; non mi attaccherò a un cavillo di pochi grammi, rimango sempre della stessa idea riguardo alla leggerezza dal momento che, una volta indossato, lo Shark Spartan quasi non si sente. Nella stessa categoria c’è il casco per moto lo Speed-R2 (inserire link a post 9360) che pesa 1528 grammi sulla bilancia.
Un look sportivo ma non pacchiano
Questo casco in carbonio presenta un design dal carattere innegabilmente sportivo, dettato principalmente dai due estrattori d’aria ad alettone presenti nel posteriore. Ma il look resta comunque sobrio, con linee arrotondate anche sotto il mento.
Sulla strada, si capisce subito che gli spoiler posteriori non sono gadget, perché impediscono alla testa di ondeggiare ad alte velocità. Come due pinne, donano un look in più al casco, apportando un valore aggiunto al comfort. Questo significa che gli ingegneri dello Shark Spartan carbon hanno svolto un ottimo lavoro nei test della galleria del vento.
Il campo visivo, un aspetto cruciale
La visiera garantisce una visione chiara e precisa, indipendentemente dalla posizione di guida: fate comunque attenzione con il sottocasco poiché, a causa delle sue dimensioni, può rendere difficile la visione del cruscotto nella posizione di guida a braccia allungate, soprattutto su modelli sportivi di moto; questa è una condizione a cui ci si abitua rapidamente, anche se l’elemento può comunque essere rimosso.
Nonostante sia fornita di serie la lente Pinlock, l’appannamento è contenuto ma non aspettatevi miracoli: con una temperatura esterna di 10°C, fermo al semaforo, è difficile tenere la visiera chiusa per più di 15 secondi. Per rimuovere la visiera ho dovuto ricorrere al manuale d’istruzione, per evitare di rompere i perni, mentre per la maschera di protezione solare si utilizza una leva a scorrimento, posizionata sopra la testa. Personalmente, ho trovato questo sistema molto meno pratico rispetto a quello del mio attuale casco per moto, lo Shark S900, in cui il meccanismo di sganciamento si trova all’altezza dell’orecchio.
Una chiusura degna dei migliori piloti
La chiusura di questo modello è una fascia a strappo sottogola a doppio anello, non semplice da gestire se non si ha familiarità con questo sistema, come nel mio caso; l’utilizzo è comunque piuttosto semplice e ci si impratichisce velocemente: consiglio comunque di fare alcune prove quando si indossa il casco la prima volta! Questa chiusura è comunque un must in termini di sicurezza: una volta stretta, non si muove nulla!
Elementi accessori: non manca niente
Il casco integrale Shark Spartan carbon è dotato di un sistema anti turbolenza retrattile, ottimo per migliorare la circolazione dell’aria in caso di caldo eccessivo o per proteggere dagli ondeggiamenti dovuti all’alta velocità quando si prende la corsia di sorpasso. Il casco è inoltre predisposto per integrare il sistema Bluetooth “Sharktooth”, che potete acquistare qui per meno di 200 euro.
Il casco per moto Shark Spartan è comodo come un paio di pantofole
Una volta indossato, il casco si fa apprezzare per il suo interno in morbida gommapiuma, antibatterico, ipoallergenico e in fibre di bambù naturale, totalmente rimovibile e lavabile: ci si sente al tempo stesso ben protetti e circondati da un abbraccio tenero come la pelle di un neonato.
Lo spazio per le orecchie è abbastanza ampio, in modo da non comprimerle e da ospitare senza problemi interfono o auricolari: il rovescio della medaglia è che così si perde in isolamento sonoro. Certo, non è un difetto particolarmente rilevante, ma va comunque a inficiare il giudizio finale.
Il sistema di ventilazione interno del casco integrale Shark Spartan carbon svolge bene il suo lavoro, forse anche troppo con l’aria che circola abbondante intorno alla testa: a basse temperature fa addirittura freddo! Per fortuna, però, le griglie posizionate sulla fronte e sul mento possono essere chiuse per un maggiore isolamento.
Per concludere, vi invito a vedere il video della presentazione ufficiale del casco Shark Spartan carbon, per capirne il funzionamento in condizioni reali.
La mia opinione: un casco per moto leggero, sportivo, di fascia alta
Se cercate un casco adatto sia alla modalità sportiva che all’utilizzo quotidiano, accattivante ma non pacchiano, lo Shark Spartan carbon può essere la soluzione! Disponibile dalla primavera 2016, sorprende per la sua leggerezza e per il comfort interno: l’unico piccolo neo è il basso livello di insonorizzazione.
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