Prepararsi alla corsa: Axel Maurin ci svela nel dettaglio la sua Yamaha R1 Superbike


Axel Maurin ha appena inaugurato la sua Yamaha R1 per la prima corsa della stagione del campionato francese di Superbike 2017 (FSBK).  La moto, sapientemente preparata dal team CMS, assomiglia solo esteticamente al modello di serie disponibile nelle concessionarie Yamaha. Esaminiamo le modifiche che sono state apportate per passare alla configurazione Superbike!

 

Il regolamento è chiaro: in Superbike, si corre con le moto di serie. Il che vuol dire che le grosse modifiche dell’architettura della moto e del blocco motore sono proscritte.

Nonstante queste regole sulle quali non bisogna transigere, pena la squalifica – e che rendono tra l’altro interessante il FSBK – la Yamaha R1 con cui corre Axel non ha più molto a che vedere con quella consegnatagli dalla Yamaha…

Eh già, tra i pezzi di serie inutili, eliminati nella caccia al risparmio di peso, e i pezzi racing adattabili più performanti che li sostituiscono, la moto ne esce trasfigurata. Se hai ancora dei dubbi al riguardo, dai un’occhiata alle foto di Philippe Saccaro nella nostra galleria e te ne convincerai!

Una messa a nudo completa per partire su buone basi

Yamaha R1 Superbike: Per un pugno di grammi…

Non appena arrivata la moto all’officina del team CMS, i tecnici, Thierry (il papà del pilota), Sylvain (il meccanico esperto) e Axel (anche lui si sporca le mani di grasso) si mettono a lavoro. Intervengono congiuntamente o di volta in volta, a seconda degli impegni di ciascuno.

Si va alla ricerca di ogni minima e inutile vite in una drastica caccia al peso superfluo

È una guerra al grammo di troppo! La dueruote viene infatti completamente smontata dai meccanici – smantellata per meglio dire. Immagina che sul ponte, quando i ragazzi hanno finito di smontarla, rimane solo il telaio e il suo braccio oscillante sul cavalletto!

Dopo di che, tutti i componenti verranno rimontati uno ad uno. Ovviamente, alcuni saranno sostituiti da elementi da corsa. Al contrario, tutto ciò che non è indispensabile su pista viene scartato: illuminazione, fascio elettrico d’origine, i comandi più utilizzati ecc. Si va alla ricerca di ogni minima e inutile vite in una drastica caccia al grammo superfluo.

I tubi della forcella dotati di kit con cartucce pressurizzate della Öhlin

Parte ciclo: Dell’Öhlins  o niente…

Niente prestazioni senza un collegamento a terra degno di questo nome. Gli elementi di sospensione originali, in difficoltà dopo poco tempo in condizioni di corsa, fanno parte dei pezzi sostituiti con il materiale da racing. Non avrai dubbi, tutto di marca Öhlins, ad oggi punto di riferimento nella materia. E accesoriamente una delle voci di spesa più alte per una preparazione che ammonta a 15 000 €

La forcella è così dotata di un kit cartucce bitubo TTX 25 pressurizzate, il top di gamma del fabbricante svedese. L’ammortizzatore posteriore di serie cede addirittura il posto a uno Öhlins TTX GP, che moltiplica le possibilità di regolazioni: compressione, rilascio, assetto, precarico molla…Senza dimenticare l’ammortizzatore di direzione che è ovviamente, anch’esso scelto dal catalogo Öhlins.

Il sistema di ammortizzatori, una delle voci di spesa più alte per una preparazione che ammonta a 15 000 €

Anche i freni sono oggetto di upgrade. Nella fattispecie, Axel fa appello a Brembo. Vengono installati dischi, pastiglie per freni e tubi aeronautici. Smorzeranno meglio le alte temperature nelle frenate spinte, con una grinta decuplicata, a costo di un’usura altrimenti più rapida!

Riguardo la trasmissione finale, i meccanici racing preferiscono allo stesso modo l’adattabile all’attrezzatura di serie. Un kit catena RK offre infatti un risparmio di peso sostanziale. Il suo segreto? Una corona fabbricata in lega alluminio, un pignone di uscita del cambio aperto e una catena…più fina! La durata nel tempo ne risente per forza, ma non è la priorità dei meccanici in questo caso. I kit catena da competizione di questo tipo limitano infatti le perdite di potenza così come i pesi non sospesi, quindi in definitiva il bilancio risulta ampiamente positvo.

Per ridurre i rischi di danni in caso di caduta, sempre da temere, Axel equipaggia la sua Yamaha R1 Superbike di protezioni per i carter Una specie di tamponi fissati al telaio della moto, che incasseranno per primi, e distanzieranno i carter da un eventuale contatto con l’asfalto. Oltre al fatto che il pilota potrà ripartire, dato che la moto rimarrà operativa, questi piccoli accessori possono seriamente limitare i costi di una caduta. Valgono l’investimento, credimi!

Le sessioni invernali permettono di effettuare le regolazioni di base

Motore: prima di tutto una questione di controllo

Il motore, non si tocca, sorbole!  Anche se…la metrologia? ti dice qualcosa? È una scienza meccanica che consiste nel regolare tra loro fino ai minimi dettagli gli elementi della distribuzione (albero a camme, valvole, ecc.) per ottimizzare il funzionamento del motore. Nessun cambio pezzi quindi, solo regolazioni che permettono di affinare il funzionamento della meccanica. I ragazzi del Team CMS ci si dedicano con attenzione. L’obbiettivo finale è semplice: rendere affidabile il motore, che subisce maggiori pressioni su pista che su strada.

Nel motore, nessun cambio pezzi quindi, solo regolazioni che permettono di affinare il funzionamento della meccanica.

I componenti periferici del motore della Yamaha R1 Superbike, invece, sono quasi sistematicamente oggetto di sostituzione.  L’impianto di scarico completo, Akrapovič con un silenziatore in carbonio niente male, il filtro dell’aria più libero del modello standard di carta, l’elettronica Yamaha Racing, e tanti altri ancora!

È tutto? Si può anche menzionare la benzina che riempie il serbatioio prima di ogni partenza…Già perché, pensa che le moto Superbike non girano con la buona vecchia SP98. I partecipanti al FSBK devono infatti procurarsi del carburante da competizione, raffinato meglio e con un indice di ottano specifico, che comprano direttamente presso l’azienda petrolifera di loro scelta. I vantaggi si percepiscono soprattutto con moto in piega. Con questo carburante da competizione, la combustione è più regolare, e la risposta dell’acceleratore in curva anche. Risultato, meno rischi di sobbalzi suscettibili di destabilizzare la moto e il pilota…e per non farsi mancare niente, è garantito un piccolo miglioramento di prestazione. Sempre buono nel rettilineo davanti ai box!

Il posto di guida cambia poco rispetto ad una Yamaha R1 di seri

Posto di guida: cambiamenti sì, ma non troppi

Forse credi, come me, che Axel abbia le sue preferenze riguardo alla postura di guida e le sue marche di accessori portafortuna per personalizzarla…E invece si dà il caso che il pilota originario della Borgogna, come molti colleghi nel FSBK, si rimettono alla scienza degli ingegneri che hanno preparato la moto. Così, la sua Yamaha R1 Superbike conserva i semimanubri, le leve e altri comandi della R1 di serie. « Le ultime generazioni di sportive hanno avuto un buon esito in materia di postura sulla moto, e i comandi sono di qualità. Il gioco sul perno della leva del freno, non esiste più da parecchio tempo! » mi ha spiegato Axel. Di conseguenza, è anche un modo di risparmiare, che non dispiace a nessuno!

Rimane il fatto che le pedane che accolgono i suoi Alpinestars Supertech R vengono da un fabbricante. Il comando arretrato costituisce un modo per guadagnare distanza da terra per una maggiore inclinazione della moto nelle curve senza così toccare. Indispensabile quindi a questo livello della competizione.

Il comando arretrato costituisce un modo per guadagnare distanza da terra per una maggiore inclinazione della moto nelle curve senza così toccare.

Il montaggio della Yamaha R1 Superbike di Axel termina con uno sportellino del tappo della benzina racing, una bolla MRA più leggera e che protegge meglio, i poliammidi (carene da competizione più leggere e meno care da sostituire della carrozzeria originale della moto), e l’immancabile kit decorativo disegnato apposta per lei.

Sono appena passati quasi due mesi d’intervento chirurgico e dinamometrico sulla Yamaha. Bel lavoro team CMS!

Regolare correttamente una moto Superbike richiede una grande esperienza di moto e di guida

Regolazioni: Un lavoro di ampio respiro

Quindi, tutto fatto? Ricrediti caro amico, resta il compito più difficle per Axel e i suoi meccanici.  Dopo il montaggio, è ora delle regolazioni, da effettuare tra una sessione di prova invernale e l’altra.

Tra le regolazioni delle sospensioni dove intervengono la scelta delle molle, dell’olio, dei registri, del precarico, ecc. e le regolazioni elettroniche del cambio Yamaha Racing smanettando sul traction control, il freno motore, le curve motore, ecc. hai voglia a perdersi.

Per avanzare più facilmente in questa giungla di parametri, La Yamaha R1 Superbike numéro 89 è dotata di sette sensori elettronici, il massimo autorizzato dal regolamento FSBK.  Misurano gli spostamenti della forcella, dell’amortizzatore, l’apertura della manopola del gas, ecc. I dati telemetrici raccolti ad ogni uscita offrono il loro prezioso aiuto per rettificare una forcella che affonda troppo o un assetto non corretto.

La telemetria permette di guidare gli operatori nelle regolazioni della moto.

Il peggio è che queste regolazioni non sono mica definitive, devono infatti essere adattate ad ogni circuito!

Ma questo lavoro certosino alla fine paga. Nella prima (e unica, per tristi cirostanze che sappiamo) corsa del FSBK di Le Mans, Axel finisce in quarta posizione, ai piedi del podio. Incoraggiante per la prossima stagione.

Spero che questo articolo sia stato di tuo interesse. Se hai delle osservazioni o delle domande, puoi lasciare un commento nella parte dedicata, è tutta per te!

Axel durante la prima corsa FSBK 2017 a Le Man

Grazie ad Axel per il tempo dedicato a spiegarci tutto questo!

Foto Philippe Saccaro, GGCox Racing e Patrick Olombel

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Loïc

Loïc, redattore e tester per Motoblouz, io sono l'extraterrestre che attende la pioggia impazientemente, per mettere alla prova l'impermeabilità di una giacca o di un paio di guanti, ecc ... Grande fan di strade con curve, la moto é per me un mezzo d'evasione come un mezzo di trasporto.

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